lunedì 6 ottobre 2014

L'analfabetismo musicale degli italiani

La musica non vive nella stratosfera, ma nel mondo e nei paesi. Ora in Italia, salvo a riempirsi la bocca delle glorie nazionali, gli italiani non sembrano mostrare molto interesse per la musica. Ai concerti non sembra esserci la partecipazione che si riscontra in altri paesi. Salvo che non ci sia un divo (ma un quartetto, un trio non diventeranno mai divi da noi!). Per non parlare, poi, della musica preclassica e post romantica. Il pubblico italiano è grasso che colsa se segue da Mozart a Debussy, Vivaldi forse solo perché italiano (ma certo, non il suo teatro, non la sua musica per la chiesa). Handel è di repertorio in tutto il mondo, non da noi. Idem Bruckner o Bartok. A Salisburgo ho visto gente che chiedeva un biglietto davanti alla chiesa dove si rappresentava "Luci mie traditrici" di Sciarrino! Da noi disertano il teatro. La classe politica cavalca l'andazzo. Le ragioni sono molteplici. Una probabilmente la scarsa cultura musicale del pubblico italiano, o forse addirittura la scarsa cultura tout court. Se il direttore di un importante giornale italiano, che si proclama anche uomo di cultura, può scrivere impunemente che Chopin ha scritto quartetti, che farà chi dichiara di non essere all'altezza, chi magari non distingue Chopin da Brahms? Partire dalla scuola, dall'asilo nido? Magari! Sarebbe una strada. Ho studiato in Argentina fino ai 14 anni, e nelle scuole elementari e poi nelle secondarie s'insegna a leggere la musica, a cantare e chi vuole a suonare. Nelle scuole! Il fenomeno venezuelano non è un'eccezione, ma la punta di un fenomeno comune, in un continente nel quale la cultura musicale, e non solo quella, è diffusa. Del resto non è per caso che almeno dieci dei più grandi scrittori del novecento appartengano all'Anerica Latina, e almeno cinque siano argentini. Recentemente ho letto su un giornale dell' "emergente cinema argentino"? Emergente? Ma è da decenni che il cinema argentino è notevole. Siamo solo noi italiani, più etnocentrici e sciovinisti dei francesi, ad accorgercene adesso!