martedì 11 ottobre 2016

Silenzio marino




               SILENZIO MARINO

Il mare è una pianura che si perde
lontano all’orizzonte, ma la vista
è spezzata da un’isola, che s’alza
come se galleggiasse sopra l’acqua;
interrompe a sinistra uno scosceso,
bruno dirupo lo sguardo, e s’affonda
nell’acqua. Il martellio di un muratore
m’arriva lento dalla casa in cima
alla collina, dietro i fichidindia,
che alla mia vista occultano la mano
che martella: mi sembra il basso di una
canzone, e io l’ascolto nel silenzio
intorbidare questa pace; qualche
stridio d’uccello, il volo di una mosca:
ma non si muove un alito di vento.

Il tetto di una pergola protegge
la mia lettura, un libro che racconta
come  gli amori estinti , ritornando,
rompano la memoria, io la sospesi
per guardare, nell’aria, quasi fosse
la prima volta, questo strano, quieto
interludio del tempo, e non avverto
l’imminenza del sole che tramonta;
irrompe all’improvviso, da lontano,
un aspro raglio d’asino che scorre
e si rifrange lungo le colline,
ma resta, dopo un ultimo suo sbuffo,
nell’incavo del tempo, questa quiete,
e l’immobile scatto del silenzio.
Mi afferrasse tra queste immote pause
del dolore la fine del dolore,
io sentirei lo strappo che sopprime?
O nel mio sonno, si addormenterebbe,
finalmente placata, la mia vita?

Tholaria, Amorgós, Cocladi, Grecia, 10-11 ottobre2016

4 commenti:

  1. Com'è rivelatrice del suo autore, la poesia!
    Così immaginifica è questa poesia, così vivido il quadro che dipinge, da provocarmi un lieve imbarazzo, il timore di essere un' intrusa profanatrice e, alla fine, sconcertata e smarrita spettatrice di una inattesa e intima confessione. Adesso, sento solo il desiderio di allontanarmi dal tetto della pergola che protegge i tuoi pensieri, in punta di piedi, affinché tu nemmeno ti accorga che per breve tempo ho guardato dentro di te.

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    1. Grazie. La poesia, chi sa, serve proprio a questo: a entrare nella testa di un altro, e a guardare il mondo con i suoi occhi.

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    2. Credo che sia anche un mezzo per esprimere qualcosa di cui si ha molto pudore o che ha molta importanza per se stessi e che la prosa corrente renderebbe forse banale o equivocabile o, al contrario, troppo esplicito. Ecco, la poesia può forse essere la maschera che permette di mostrare la propria anima senza doverla banalizzare spiegandola. Credo che la poesia sia l'arte più vicina alla pittura, perché entrambe hanno la capacità della sintesi e nella sintesi la forza di parlare per immagini. Stasera leggerò il tuo poemetto sull'Atene di ieri e di oggi. Buona serata.

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