venerdì 28 novembre 2025

un gatto che avresti amato, amica mia

 



                                      A Maria Clelia                                                                                        

Un incontro ravvicinato, il primo

che avrei voluto di una lunga serie,

con il mio buffo diavoletto nero,

Basilio, il trovatello dalla strada

sottratto a chi sa quale suo destino

di affamato vagabondaggio o, forse,

di una improvvisa e rapida estinzione,

o tu che amavi i gatti, amica mia,

come l'avresti amato questo mio

gatto nero dagli occhi diavoleschi,

come dicevi, e che già dalle foto

ti apparivano tristi, ma sapessi

come adesso sorridono beati

di strusciarmi sul braccio o sulla faccia

il muso, e di leccarmi lento a lungo

la barba, tu lo avresti coccolato,

stretto tra le tue braccia, carezzato,

gli avresti anche parlato, piano piano,

perché non vi strappassero il segreto

orecchie infide e bocche inopportune,

di un paradiso a voi due solamente

predestinato, che lo immaginavi

tutto affollato e mosso dalle fusa

di miliardi di gatti innamorati:

ora sei là che tutta sola aspetti

che ti raggiunga, ma lui non ci pensa,

non ti ha mai vista, e sempre più felice

mi fissa gli occhi e lecca la mia barba.


Fiano Romano, 28 novembre 2025

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