lunedì 28 novembre 2016

Colloquio con Baudelaire

Baudelaire è stato per la mia generazione un maestro insostituibile. Un maestro di un secolo prima, ma sempre contemporaneo. La società di oggi può essere guardata con lo stesso occhio "tearless" (l'espressione e di un altro poeta, Heaney), spietato e lucido. L'assenza di lacrime è in realtà un'ubriacatura di pianto, che non ha trasformato il mondo. Non ultimo fascino della poesia di Baudelaire, l'eleganza raciniana del verso unita alla mostruosità della visione. Oggi abbiamo bisogno dello stesso sguardo, della stessa spietatezza intellettuale, e di un'uguale consapevolezza dello stile. Vi tendo anche io. Non so, però, se il risultato corrisponda alle aspirazioni.

Fiano Romano, 28 novembre 2016 


Baudelaire

Chiedevi al tuo dolore di restare
calmo, di avvicinarsi più tranquillo.
Ma quel coperchio di un cielo distante,
di un dio inesistente, come vedi,
è ancora là che incombe, l’orologio
misura sempre con costante passo
l’unico, indeviabile cammino
la cui meta per tutti è sempre quella.

La foresta di simboli non salva
chi ci si perde, e per nessuno canta
la musica del verso. Ma va bene
così, restami accanto: non versata,
la lacrima che piangerebbe il mondo,
commisera sé stessa. Ma in quel punto,
quando tutto è silenzio, le parole
non raccontano niente. Ma va bene
così. Proprio quel niente, le parole,
è la corrispondenza che cerchiamo.

Fiano Romano, 26 novembre 2916
. 

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